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Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano) 20 Apr 2019A MESTRE
Presidente Fürstenberg, dopo un quarto di secolo Banca Ifis cambia il capo azienda: come replica alle critiche di quanti, in assemblea, hanno affermato che questa scelta risponde più a criteri familiari che manageriali? «La mia risposta è questa: dopo 25 anni nello stesso ruolo, un Ad comincia a confondere i ruoli. Per riportare la situazione alla normalità, ho dovuto prendere questa decisione. Con molta tristezza, lo voglio sottolineare». Cosa intende esattamente per «confondere i ruoli» ? «Avrete notato che, soprattutto nell’ultimo periodo, il mio nome dai giornali era sparito. Giovanni Bossi aveva scambiato i ruoli e io sono dovuto intervenire». Dal punto di vista operativo, come si concretizzerà questa svolta epocale? «La gestione Bossi era un fuoco d’artificio, la banca ha fatto diverse acquisizioni e ora ha bisogno di consolidarsi e digerire per bene tutte queste novità. Perciò avevo bisogno di una persona che riportasse ordine». Alcuni azionisti di minoranza hanno lamentato il fatto che le ultime scelte strategiche, come la mancata fusione inversa tra Ifis e La Scogliera (controllata e controllante), sembrano rispondere principalmente alla volontà della famiglia di non scendere al di sotto della maggioranza assoluta: è così? «Dal mio punto di vista, avere il 50,2% delle azioni costituisce un valore aggiunto e un vantaggio. Lo è anche per gli altri soci? A me sembra evidente che la famiglia voglia fare il bene del proprio investimento e quindi anche del loro, secondo una visione di lungo termine. Di sicuro, non ho intenzione di vendere». L’azionista di minoranza Marina Salamon ha criticato apertamente la scelta di inserire nel Cda suo figlio, Ernesto Fürstenberg Fassio. «Salamon ha espresso il suo pensiero, attaccando mio figlio. Credo si senta un po’ orfana di Bossi, che a suo tempo l’aveva fatta entrare nella società. Per quanto riguarda Ernesto, ha tutte le capacità per sedere in Cda senza deleghe». E se aveste acquisito anche Carige? «Non saremmo qui a parlarne. Non siamo abbastanza grandi per cambiare le loro sorti».
Il Bilancio è stato approvato. Dividendo di 1,05 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola previsto per il 29 aprile e un record date al 30 aprile. La messa in pagamento è stata invece fissata per la data del 2 maggio 2019.
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